Eliodoro, nata da una spinta “istintiva” alla ricerca di un bene comune, in difesa di diritti e costruzione di ponti fra mondi, trasformata in impresa sociale, ha mantenuto nel tempo attenzione e valorizzazione della dimensione della gratuità e del servizio che collaboratori e volontari continuamente offrono.
Il volontariato è per Eliodoro una risorsa alla quale maggior riflessione andrà dedicata per non ridurre una spinta solidale e partecipativa ad un utilizzo estemporaneo, sotto-utilizzo, o terreno di possibili incomprensioni.
I volontari hanno un loro pensiero sulla disabilità, delle ipotesi, delle attese sul senso del servizio.
La risorsa volontariato va “assunta”, gestita, raccordata. La lettura diversa che i volontari portano sul servizio, sull’utenza, sulla cooperativa può essere scambiata, elaborata, gestita.
Gli utenti d’altro canto sono capaci di affidare ruoli diversi ai vari operatori, di riconoscere in ciascuno specificità e ruoli. Sta alla conoscenza e volontà di interazione costruttiva rispettare , salvaguardare e valorizzare le specificità di ciascuno. Il volontario, oltre ad essere risorsa interna che gestisce e cura aspetti specifici di una attività o di un utente, è anche mediatore con le risorse territoriali, mettendo in campo la sua rete relazionale.
Va sottolineato come l’aspetto della gratuità, che chiama in campo per primi i volontari, sia comunque una dimensione che vuole animare tutti i soggetti coinvolti nell’azione educativa, essendo la gratuità una dimensione che rivela, anche del proprio lavoro “remunerato”, una qualità che si traduce in bellezza, armonia/consonanza, passione.